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Marcello Ciai racconta

Quello che io avevo cercato fino ad allora, erano i soldi, il successo, le donne…come tanti. Ma ora il senso del divino, del trascendente mi muoveva a dire, prima di addormentarmi: “Se ci sei, sei Dio, sei Padre, sei Amore, e io ti sono figlio: è possibile che non trovi un modo di comunicare con me?”

Trascorso del tempo in cui io con perseveranza rivolgevo al Cielo questa semplice, sincera preghiera, venne la risposta dal Padre, il diciottesimo giorno del quarto mese dell'anno millenovecentosettantotto nonostante lo stato di peccato in cui vivevo.
Si può gustare “quant’è buono il Signore”, e quanto insondabile e affascinante è il suo modo di agire con noi umani, solo che veda in noi un po’ di buona volontà.
E la risposta prodigiosa fu: Gesù stesso, il Verbo di Dio, l’Amore di Dio, inviatomi per un celestiale, stupefacente “incontro”, qui di seguito trascritto.

 

Il vero volto del Signore Gesù Cristo !

Nel luogo dove giunsi, sedevano attorno ad una lunga tavola degli uomini che stavano pregando, sotto la guida di Colui che chiamavano "Maestro": una figura maestosa che spiccava in mezzo a loro, con una barba e lunghi capelli, dal volto imperscrutabile.
Per me non c'era posto intorno alla tavola; vidi però una pietra invitante lì per
terra e mi ci misi seduto, proprio di fronte a Colui che era il Signore Gesù.
(*1 ) 
Tutti si misero a pregare ed anch' io partecipavo alle loro preghiere.
Ad un certo punto, ecco il Maestro mi guardò, chinò il capo verso la tavola davanti a me,  aprì qualcosa di simile a un registro e vi scrisse tre cose in tre spazi diversi, alzando ogni volta lo sguardo verso di me. 
Gli uomini più vicini a lui e anche quelli che mi voltavano le spalle si volsero a me tutti insieme e mi guardarono radiosi, pieni di gioia, ed esclamando mi dissero:
" Ti ha accettato ! Ti ha accettato ! Ti ha scritto in tutti e tre gli spazi del registro." 
(*2 ) 
Io fui pieno di gioia, felice, anche se non capivo profondamente e completamente il significato di tutto quello che mi accadeva.
Allora il Maestro mi porse con la sua destra una specie di cartella e mi disse :
" Ora leggi tu ."  Capii che dovevo leggere proprio io da solo.
Presi la cartella timidamente, temendo di non saper accontentare il Maestro.
Il momento era duro e difficile per me. Iniziai a leggere il primo foglio, ma la mia lettura non era scorrevole, perchè io non capivo bene. Il Maestro però insistette affinchè io leggessi meglio, e così incominciai da capo e lessi correttamente.
Ad un tratto mi trovai in mano come una tavoletta celeste, lucida, su cui non c'erano più scritte delle parole, ma segni a me sconosciuti, squadrati  a rilievo, come impressi sulla superficie stessa. Questi segni io li potevo vedere con i miei occhi e sentire con i polpastrelli delle dita, ma non potevo decifrarli e tantomeno leggere. 
Mi fermai quindi non potendo più andare avanti ;  provavo rammarico per non saper portare a termine quanto richiestomi dal Maestro.  Ma alcuni degli uomini di prima, voltatisi verso di me, mi dissero : " Ti aiuteremo noi, stai tranquillo ".

FU SOLTANTO DOPO SETTE MESI CHE CON STUPORE RIVIDI QUEI SEGNI    SU UNA TAVOLA DEGLI ALFABETI ANTICHI,IN UN' ENCICLOPEDIA DA POCO ARRIVATAMI A CASA :

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SEGNI CORRISPONDENTI, COME SI VEDE DAL DOCUMENTO QUI RIPRODOTTO, ALLE
LETTERE :
  He, Heth, TRA I CARATTERI SEMITICI MERIDIONALI. SCOPRII POI, GRAZIE ALLA RICERCA DI MIA MOGLIE, CHE INDICAVANO SPECIFICAMENTE DUE STROFE DEL SALMO CENTODICIANNOVE (118), DA " LA BIBBIA DI GERUSALEMME ".
UN SALMO UNICO NEL SUO GENERE, IN CUI, IN UNA COSTANTE TENSIONE DI AMORE E TIMORE, IL SERVO DEL SIGNORE CHIEDE E OTTIENE CHE DIO GLI RIVELI DIRETTAMENTE, NELL'INTIMO DEL CUORE, I SUOI INSEGNAMENTI.

QUEL SALMO DIVENNE COSI' MIA PREGHIERA FERVIDA E COSTANTE.

 

33) He. Indicami, Signore, la via dei tuoi decreti e la seguirò sino alla fine.
[34]Dammi intelligenza, perché io osservi la tua legge e la custodisca con tutto il cuore.
[35]Dirigimi sul sentiero dei tuoi comandi, perché in esso è la mia gioia.
[36]Piega il mio cuore verso i tuoi insegnamenti e non verso la sete del guadagno.
[37]Distogli i miei occhi dalle cose vane, fammi vivere sulla tua via.
[38]Con il tuo servo sii fedele alla parola che hai data, perché ti si tema......................

 


(*1) Marcello Ciai tempo dopo riscontrò, sorprendentemente, che il volto del "Maestro" era uguale a quello della Sacra Sindone, in una mostra allestita presso la parrocchia di Ponte Felcino (Perugia) da Monsignor Mario Ceccobelli, (poi nominato Vescovo di Gubbio).

(*2) "Rallegratevi che i vostri nomi sono scritti nei cieli!", aveva detto Gesù ai suoi apostoli, che esultano ora perché anche Marcello è iscritto nel Libro della Vita. I tre spazi potrebbero indicare i suoi tre nomi di battesimo: Marcello, Adriano, Domenico, riportati nel registro battesimale come “Marcellus, Hadrianus, Dominicus”. Una convalida celeste del Battesimo impartito dalla Chiesa Cattolica ai bambini, sacramento di salvezza che li purifica dal peccato originale inserendoli nella Chiesa stessa, corpo di Cristo.

 

Libri su un'opera profetica sorta da oltre trent'anni in Assisi, che sta coinvolgendo il mondo

 

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