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Ciai's

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Ecco alcuni cenni sulle vicende vissute nella terra di Assisi da Massimo Coppo e la sua "Comunità Famiglie di Betlemme",
fondata nel 1980 da Marcello Ciai, il Profeta di Assisi.
(www.ciai-s.net/don_aldo_brunacci.htm)

 

Da un articolo pubblicato all'epoca in un importante quotidiano nazionale in Prima Pagina:



 PrimaPagina

 

LEI E’ ERETICO?
ALLORA
LE RITIRO
LA PATENTE
 

 

L’ITALIA DEI MIRACOLI

di ITALO CARMIGNANI

A piedi nudi, con il saio di juta, un cartello al collo e lo sguardo fisso, sembrava più il ritratto di un francescano molto sui generis, che quello di un eretico convinto. Era il 30 ottobre del 1998 e una settimana più tardi, Massimo Coppo, cinquantuno anni, una laurea in Agraria con il massimo dei voti, una famiglia, svariati ettari di terreno tra le colline di Assisi, scoprirà che cinque minuti in piazza San Pietro scalzo e con la sola juta possono cambiare la vita. A una settimana da quella manifestazione pacifista, innocua e indolore, è diventato persona indesiderata, destinatario di un foglio di via e obbligato a non mettere più piede nella capitale per almeno un anno. Non solo. A un mese dallo stesso 30 ottobre è accaduto anche di più: Coppo ha scoperto che non può nemmeno condurre l’automobile o il trattore. La Prefettura di Perugia, infatti, gli ha tolto la patente di guida perché è considerato un immorale.
... Massimo Coppo ha avuto uno scontro diretto con gli ispettori del Vaticano e con l’articolo 120 del codice della strada. I primi controllano l’ordine pubblico nella Città del Vaticano, l’altro valuta la moralità di un conducente dell’auto e regola così il possesso della patente. Tremino gli immorali, la patente è segnata.....


«Sei eretico», tolta la patente

Assisi, singolare vicenda, dopo il fermo in piazza San Pietro.
In base al Codice della strada la sua condotta è immorale.

PERUGIA - Si è visto togliere la patente di guida perché considerato eretico. Cinquant’anni, vestito di sacchi da penitente medioevale, Massimo Coppo era stato fermato dalla polizia in piazza San Pietro a Roma sei mesi fa. 
...Coppo vestito di tela da sacchi, era stato notato da agenti dell'Ispettorato di polizia presso il Vaticano mentre alzava un cartello, su cui era riportato il messaggio del Vescovo di Assisi che dichiarava eretica la "Comunità famiglie di Betlemme", di cui Coppo è un esponente e che ha sede in una fattoria a Rocca Sant’Angelo di Petrignano, nei pressi di Assisi.
Subito dopo il fermo in piazza gli agenti gli consegnarono un foglio di via con rimpatrio obbligatorio al Comune di residenza, intimandogli di presentarsi alla Questura di Assisi e di non mettere per un anno più piede a Roma.

 

 



Monsignor Sergio Goretti Vescovo di Assisi

Pubblichiamo ora il testo del cartello della notifica vescovile, da cui è scaturito tutto il caso :
( dalla notifica pubblicata nel febbraio 1994 dal Vescovo di ASSISI contro la "Comunità Famiglie di Betlemme" e il suo fondatore  Marcello Ciai )

 

NOTIFICA VESCOVILE

A) Questo gruppo, nonostante i notevoli sforzi per riportarlo in seno alla Chiesa, è eretico.
Ritiene infatti di avere lo spirito del profeta Ezechiele presente soprattutto nella persona del sig. Marcello Ciai.
B) Ha cambiato sede e nome. Si è appellato "Oriente Fumante",  in ricordo dell'alleanza che Dio aveva stipulato con Abramo e che il gruppo, con lo spirito di Ezechiele, intendeva riportare alla sua primitiva situazione.  Si è chiamato poi "Comunità dei Centoniani" per il fatto che gli aderenti dovevano andare vestiti con abiti fatti a toppe (centoni) o vestire di sacco e andare in giro a piedi nudi per manifestare la necessità che la Chiesa venisse purificata.  Ha quindi assunto il nome di "Famiglie di Betlem" e ora quello di Associazione Internazionale Attività Cristiana.
C) Il gruppo varie volte si è distinto per pubbliche offese alla gerarchia e alle istituzioni ecclesiali.

+   Sergio  Goretti


NOTA :

1 - La notifica al punto B coinvolge e confonde la IACA (International Association for Christian Action), che è un'associazione ONLUS No-Profit, con la "Comunità Famiglie di Betlemme", piccola comunità monastico familiare che da trenta anni vive in terra d'Assisi la sua vocazione profetica.
2 - Non è vero che la comunità e il Signor Marcello Ciai ritengono di avere lo Spirito del profeta Ezechiele.
3 - Per le cosiddette "pubbliche offese", non riteniamo che si possano considerare "offese" espressioni critiche o di dissenso, su dichiarazioni e/o comportamenti di un' autorità ecclesiastica.

 

Ma poi lo stesso Vescovo Goretti, prima di lasciare la Cattedra a Mons.Domenico Sorrentino, ha revocato questa bolla di eresia con una successiva notifica pubblicata nel 2006 sul mensile diocesano "Chiesa Insieme", riammettendo la Comunità Famiglie di Betlemme nella comunione ecclesiale:


 



 

Ecco un commento particolare dello scrittore Guido Ceronetti:

 


Monsignor Domenico Sorrentino, uno dei curatori dell'opera dal titolo "Senso del divino e mistero di Dio in Giordano Bruno",  fa un'analisi che si conclude con una "immaginazione" assolutoria del domenicano finito al rogo nel 1600: "Noi sappiamo - scrive Monsignor Sorrentino - che il Cristo, inscindibile dalla sua Chiesa, è però più grande di essa e opera ben al di là dei suoi confini visibili."

 S.E. Mons. DOMENICO SORRENTINO ARCIVESCOVO-PRELATO EMERITO-
 


 

Sulla Comunità, servizio del settimanale TERRA!

TG5 - TERRA Puntata 9 del 13.01.2001

Nel servizio che segue si parla di Massimo Coppo a piedi nudi con i sandali
e quello inquadrato con i sandali è un frate che cammina, non è Massimo, che va scalzo a piedi nudi senza sandali e vestito di sacco.

Ecco tutto il servizio:  TG5 - TERRA!

 


 



La richiesta di udienza a Papa Wojtyla

Ed ecco il testo della richiesta al Papa di Massimo Coppo sempre col sacco,
scalzo e in digiuno a Castel Gandolfo:
8/8/2001

 

Santità, amore e pace.

Sono venuto stamattina da Assisi e mi trovo a pochi passi dalla Sua residenza.
Le chiedo la grazia di una pur breve udienza ( le guardie all'ingresso mi hanno suggerito di scriverLe ).

La mia comunità ad Assisi, " Comunità Famiglie di Betlemme", è ormai scomunicata  da sette anni, priva della grazia dei sacramenti e della comunione ecclesiale - dichiarata eretica senza alcun preavviso - come invece è avvenuto per Mons. Milingo - soprattutto nella persona del suo fondatore Marcello Ciai.
Si sono interessati a questo penoso caso, tra gli altri, il Tg5 e l' Enciclopedia delle Religioni in Italia del Cesnur.
Tanti prelati ci hanno detto che a questo punto solo Lei Santità può rimuovere questa scomunica, lo voglia Iddio. Se non altro per i bambini che fanno parte della comunità.
Io rimarrò fuori del palazzo in penitenza, finchè il Signore non mi abbia concesso di vederLa Santità.

Mimon

L' esito dopo dieci giorni di attesa è stato purtroppo negativo: Massimo Coppo detto Mimon è calato dieci chili di peso, ma non è stato ricevuto dal Papa. 
E poi al suo posto c'è andata Angela Groesser, Presidente della IACA.

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 Seguono cenni della storia e della persecuzione

 Ecco dov' è arrivata 




Ed ecco cosa scrive Innocenzo Gargano Priore del Monastero Camaldolese di Roma, sulla presentazione del libro-intervista del giornalista scrittore Raffaele Luise al Monaco don Benedetto Calati.

In realtà le sue poche parole sono inviti decisi come imperativi militari, a tenere alto il dono della profezia senza farsi impaurire e tantomeno frenare nè da uomini così detti importanti, ma palesemente inadeguati e impari ai compiti che sono stati loro affidati, nè da preoccupazioni, da lui definite inutili, relative all'opportunità di tempi e modi giudicati puntualmente inopportuni da chi non intende cambiare o convertirsi per fare finalmente posto alla Parola di Dio e al suo vangelo.

Così succede spesso, protesta l'anziano monaco sapiente di Camaldoli, che la parola di fuoco dei profeti venga disattesa da chi avrebbe il dovere di ascoltarla con estrema attenzione, perchè il Signore passa, bussa e non ritorna affatto nei modi e nei tempi che vorremmo noi, lasciandoci soli a raccogliere frutti che non appartengono più alle piante seminate e custodite da lui nella storia umana.

 


 

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Finalmente
nel 2006, questa difficile storia iniziata l'11 Febbraio 1994,
si è conclusa felicemente: l'allora Vescovo di Assisi  Monsignor Sergio Goretti
dopo aver revocato la notificazione di "eresia" ha riabilitato nella Chiesa Cattolica la
"Comunità famiglie di Betlemme".

Quest'opera che Dio ha voluto in seno alla Chiesa Cattolica, continua ora sotto la guida
dell'Arcivescovo
Monsignor Domenico Sorrentino.

 

Questo documento che segue è molto importante,

è infatti la Benedizione scritta di Suo pugno dall'allora Joseph Cardinale Ratzinger per la nostra Associazione;

Benedizione che ha portato bene a noi e a lui che è poi diventato
Papa. 

Annulla e ricompensa abbondantemente tutte le vicissitudini subite dall'Associazione IACA,

da Massimo Coppo e dalla Comunità Famiglie di Betlemme.
 

 



 Massimo Coppo chiamato Francesco oggi
 


Ecco uno dei tanti articoli e una delle tante foto diffuse in tutto il mondo nei giorni del Conclave, su Massimo Coppo che prega a San Pietro in Vaticano per l'elezione di un Papa che ami i poveri e s'ispiri a San Francesco:

 

estratto dell’articolo: “Eco Sacro” presagisce scelta Papa, di Cathleen Falsani,
sul quotidiano on line della California “Orange County Register”


 

"Eco Sacro": quando Dio vuole attirare la nostra attenzione, Dio non sussurra una volta solo e poi va avanti. Il messaggio viene a noi in echi provenienti da molte fonti e in molte forme…

In Piazza San Pietro, la notte prima delle elezioni di Papa Francesco, l'eco si è alzato in maniera potentissima con un pellegrino a piedi nudi vestito di sacco, il suo nome è Massimo Coppo. Un devoto di San Francesco d'Assisi, Coppo, che vive in condizioni di povertà intenzionale (dormendo nei portici della basilica di Assisi), era venuto a piazza del Vaticano, la notte che ci siamo incontrati, a pregare per i cardinali del conclave e per la Chiesa stessa - che tutto sarebbe stato "guarito" dalla corruzione e disunione. "Spero che sarà un papa che è povero o che capisce i poveri", Coppo ha risposto quando ho chiesto chi sperava sarebbe stato il 266esimo Papa. "Molte persone sono povere e stanno diventando povere .... Un Papa che parla di eternità - del paradiso - e persino di inferno in un mondo a cui non piace questo". Questo mi raddrizza i capelli dietro sul mio collo.

Meno di 24 ore dopo, il cardinale Bergoglio - un Gesuita che ha fatto voto di povertà e vive una vita di austerità semplice nonostante il suo ruolo di un principe della Chiesa, un uomo che ha speso tutto il suo ministero consacrato per stendere una mano ai malati e agli impoveriti, emarginati e senza diritti della popolazione della sua nativa Argentina - entrò nei sandali di San Pietro e ha scelto Francesco come il nome con cui il mondo (e la storia) lo conoscerà. Avevo visto Coppo in piazza San Pietro, poche ore prima che il Papa Francesco apparisse sulla loggia centrale della basilica. "Buona sera, Massimo," ho detto mentre passavo accanto a lui, in ginocchio in preghiera su una chiavica, mentre gli stranieri guardavano stupiti e scattavano foto di lui. "Buona sera, signora», rispose lui, guardando verso di me da sotto il cappuccio di sacco, con dolci occhi di blu ghiaccio, dopo che il mondo aveva incontrato Papa Francesco che, come sapete, abbandonò il saluto liturgico formale scritto per lui e invece ha salutato il mondo con un semplice, informale "Buona sera". Il giorno dopo, il Papa Francesco predicò la sua prima omelia nella Cappella Sistina per i suoi fratelli cardinali. Egli ha respinto un testo preparato per lui in latino e ha parlato a braccio in italiano (senza note) e con coraggio sul peccato, il pentimento, il Diavolo, Gesù e la croce.

A parte lo Spirito Santo, che ci viene detto aleggia sopra i Conclavi guidando i cardinali mentre pregano in silenzio ed emettono i loro voti, Coppo potrebbe essere stato l'unico nella Città del Vaticano a non essere sorpreso da Papa Francesco…

 


****

Questo è un articolo profetico, pubblicato il giorno dell'inizio del Conclave dal Corriere dell'Umbria,
il cui contenuto è stato diffuso da tutte le agenzie di stampa sia in Italiano che in altre lingue.


 

 

Libri su un'opera profetica sorta da oltre trent'anni in Assisi, che sta coinvolgendo il mondo.


Cenni biografici sull'autore del libro:

Massimo Coppo, figlio dello scrittore e professore di lettere e filosofia Alberto Coppo, è nato a Foligno (Perugia) il 10 maggio 1948.
Ha conseguito la maturità classica e vinta una borsa di studio assegnata dall'American Field Service, ha studiato negli Stati Uniti alla Columbus High School nello stato dell'Indiana.
Si è laureato in Scienze Agrarie col massimo dei voti - 110 e lode - divenendo poi docente.
Lasciata ogni cosa in seguito all'incontro con Marcello Ciai, ha ricoperto come volontario nell'Associazione IACA l'incarico di tesoriere e responsabile del settore agricolo.
Dal 2010, per una particolare chiamata è notte e giorno in Assisi, in una missione penitenziale di preghiera e testimonianza cristiana.

Ecco alcuni pezzi di un bel articolo pubblicato sul "Corriere dell’Umbria" su Massimo Coppo di Assisi

San Francesco è vivo!
Di Carlo Antonio Ponti

Il Francesco odierno, che puoi incontrare la sera sotto il porticato della Basilica di Assisi, elevata per ospitare i pellegrini e i penitenti,
i polpacci e i piedi viola dal freddo perché scalzo - Francesco, dice, andava scalzo, solo dopo la ricezione delle Sacre Stimmate,
Santa Chiara lo obbligò a infilare delle pianelle -, e vestito di un sacco di iuta con cappuccio...
Parlando, mi domanda chi io sia, rispondo che sono un cronista, allora il fraticello laico coperto di stracci e di barba lanosa
e dalle gambe livide, mi confida che anche suo padre era un giornalista e scrittore. Ne domando il nome: “Alberto Coppo”.
Esclamo di averlo conosciuto bene, ma guarda il caso! No, è la Provvidenza, sussurra, la luce negli occhi azzurri che sfidano il gelo e il buio.
Alberto Coppo! Il suo “Fuori verde” vinse nel 1957 il Prix Européen di Ginevra per romanzi inediti.
Il poverello del gennaio 2013, suo figlio, si chiama Massimo, ha una sessantina di anni,
ha diplomi di master frequentati negli Stati Uniti, ha una laurea in agraria da 110 e lode a Perugia.
Ora Massimo (Coppo) se ne va scalzo per le strade dell’Umbria - ne son certo più felice di Depardieu e di Putin -,
con la sacca e il bastone, in perfetta letizia, sulle tracce di chi sposò Madonna Povertà.




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